In questo secondo decennio del millennio il pensiero psichiatrico vive un cambiamento che ricorda quello degli anni settanta del secolo passato. Siamo di fronte a un momento molto importante, a uno di quei cambiamenti del pensiero grazie ai quali le recenti acquisizioni innescano nuove prospettive nella comprensione e nella prevenzione, nella diagnosi e nel trattamento dei disturbi psichici del bambino e dell’adulto. Il processo è già denso di conseguenze e, probabilmente, lo sarà ancor più negli anni a venire.
Il percorso è iniziato con l’affiorare del concetto di spettro, e proseguito con il recupero del pensiero dimensionale e la sempre maggiore attenzione verso i fenomeni prodromici e i sintomi residui dei più grandi quadri psichiatrici. Recentemente è giunto a focalizzarsi sullo studio degli aspetti sottosoglia dello spettro autistico, condizione a esordio infantile dalle molteplici evoluzioni in età adulta, saldandosi in questo ai dati della ricerca neurobiologica verso il delinearsi di una visione del disturbo mentale come un continuum. Si recupera così anche il concetto di un “percorso psicopatologico”, caro al pensiero psichiatrico europeo, oggi ripresentato come trajectories of illness, per convergere nella ricerca di un modello nosografico capace di raccogliere l’invarianza alla base della variegata espressività fenotipica.
Durante le diverse sessioni del congresso, a cui parteciperanno esperti nazionali e internazionali, saranno presi in considerazione gli elementi nucleari inerenti i diversi disturbi mentali (dall’esordio psicotico alla schizofrenia, ai quadri traumatici e stress-correlati, ai disturbi dell’impulsività e dello spettro autistico) con l’obiettivo di fornire elementi utili alla costruzione di una prospettiva transnosografica, che permetta un miglior inquadramento e uno specifico trattamento della psicopatologia del bambino e dell’adulto secondo i più recenti studi scientifici.